domenica 19 ottobre 2008

Cina, Hamilton fa il drago

Ordine d'arrivo
1. Lewis Hamilton (Gbr) McLaren-Mercedes;
2. Felipe Massa (Bra) Ferrari, a 14"9;
3. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari, a 16"4;
4. Fernando Alonso (Spa) Renault, a 18"3;
5. Nick Heidfeld (Ger) BMW-Sauber, a 28"9;
6. Robert Kubica (Pol) BMW -Sauber, a 33"2;
7. Timo Glock (Ger) Toyota, a 41"7;
8. Nelsinho Piquet (Bra) Renault, a 56"6;
9. Sebastian Vettel (Ger) Toro Rosso, a 1'04"3;
10. David Coulthard (Gbr) Red Bull, a 1'14"8;
11. Rubens Barrichello (Bra) Honda, a 1'25"0;
12. Kazuki Nakajima (Jpn) Williams, a 1'30"8;
13. Sebastien Bourdais (Fra) Toro Rosso, a 1'31"4;
14. Mark Webber (Aus) Red Bull, a 1'32"4;
15. Nico Rosberg (Ger) Williams, a 1 giro;
16. Jenson Button (Gbr) Honda, a 1 giro;
17. Giancarlo Fisichella (Ita) Force India, a 1 giro
.Ritirati: Jarno Trulli (Ita) Toyota; Adrian Sutil (Ger) Force India; Heikki Kovalainen (Fin) McLaren-Mercedes.

SHANGHAI (Cina), 19 ottobre 2008 - Una risposta da grande campione. Non ancora del mondo perché c’è ancora il GP del Brasile tra due settimane e tutto può ancora accadere. Oggi però Lewis Hamilton è stato grande. In Cina l’inglese della McLaren è tornato alla vittoria, la quinta stagionale, quando serviva, dominando dalle prime prove libere del venerdì al traguardo di oggi. Niente da fare per le Ferrari, surclassate anche sul ritmo, quello che doveva essere il punto di forza delle F2008.
MATTE - Nel finale Raikkonen, secondo per tutto il GP, è stato pure sfilato da Massa così il brasiliano ha perso solo due punti da Lewis. Problema tecnico o gioco di squadra? La manovra assomigliava molto, molto di più alla seconda cosa. Tutti gli altri hanno chiuso lontani, a dimostrazione del fatto che Singapore e Fuji sono state due gare un po’ matte. Alonso ha chiuso a 18”, poi Heidfled, Kubica (che ora non può più aritmeticamente vincere il titolo), Glock e Piquet.
TRAPPOLE - Hamilton super perché ha ipotecato il titolo evitando tutte le trappole che questo GP gli presentava. Quella psicologica dopo le critiche, alcune giuste, molte altre meno, ricevute dopo il Fuji. Quella delle qualifiche, disputate con intelligenza insieme al team per centrare pole e strategia giusta per il GP. Quella del destino in fondo al rettilineo appena dopo il via, con una partenza perfetta davanti alle Ferrari in agguato che aspettavano solo di beffarlo allo start. A quel punto si è scatenato il Lewis Hamilton che fa paura. Spaventoso il cronologico dei primi 15 giri con l’anglo-caraibico su ritmi spaziali e le due Ferrari sempre più lontane. Il GP si è in pratica deciso così.
BRASILE - Perché Massa è entrato prima ai box, altro segnale che non era Lewis a essere partito con meno benzina, era proprio Lewis a guidare da fenomeno. E perché le due soste successive non hanno modificato i valori in campo. Raikkonen pur cercando di restare vicino a Hamilton non ha potuto niente, Massa è rimasto relegato sempre a 14-15 secondi. Adesso occhi puntati su Interlagos. Massa deve recuperare 7 punti. Tradotto: deve vincere e sperare che Hamilton faccia 6° o peggio. Difficile, non impossibile in questa pazza F.1 che per il quarto anno di fila assegnerà il titolo in Brasile. La Ferrari tutto sommato può sperare. Anche l'anno scorso recuperò 7 punti all'ultima gara e Hamilton è ancora una volta chiamato a mettersi in discussione. La pressione è tutta su di lui.


Da la gazzetta dello sport

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