lunedì 3 novembre 2008

Hamilton e quelle 2 curve:"Mio Dio, Glock va piano!"


INTERLAGOS (Brasile) 2 novembre 2008 - Lewis Hamilton ha ammesso di aver sofferto momenti di forte nervosismo negli ultimi giri del GP Brasile. "È stata la corsa più tesa della mia vita - ha ammesso il più giovane campione del mondo della storia, a soli 23 anni. "Nelle ultime curve il mio cuore stava per esplodere - ha raccontato - quando ho visto Glock correre più lento ho pensato 'Dio mio, non è possibile'. Sentivo come un dolore fisico perché non capivo cosa stava succedendo e cosa stava per succedere".
SENZA VOCE - "Sono senza voce - ha detto il neo iridato - è praticamente impossibile esprimere tutto a parole. Tutta la mia famiglia è qui, mio padre è qui. È stato un lungo viaggio, con tanto supporto da persone lì a casa. Il mio team ha fatto un lavoro fantastico tutto l'anno, abbiamo fatto tanti sacrifici e sono eccitato all'idea di esserci riuscito per tutti. È un sogno, è stata una delle più grandi gare della mia vita, se non la più grande".
ONORE A MASSA - C'è anche spazio per una simbolica stretta di mano a Massa: "Complimenti a Felipe per la vittoria. Oggi ha guidato in modo eccezionale. È stato un concorrente onesto, sono pronto a sfidarlo per l'anno prossimo". Dall'altro lato del paddock, il direttore della McLaren, Martin Whitmarsh, sembrava non riuscire a capire cosa stesse accadendo. "Grande corsa, grande corsa" era l'unica cosa che riusciva a mormorare. I meccanici delle Frecce d'argento hanno lasciato da parte la flemma british e sono esplosi in una festa all'uscita dei box. Anche Ron Dennis si è sciolto: "Una gara folle, ma ora mi sento realizzato - le prime parole del team principal McLaren - meglio ora che mai".
Da la gazzetta dello sport

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